la Morfologia dell'Interiezione
⇨ Proprie
testo - pag.1
PINOCCHIO
«O Fatina mia, perché sei morta?... perché, invece di te, non sono morto io, che sono tanto cattivo, mentre tu eri tanto buona?... E il mio babbo dove sarà? O Fatina mia, dimmi dove posso trovarlo, ché voglio stare sempre con lui, e non lasciarlo piú! piú! piú!... O Fatina mia, dimmi che non è vero che sei morta!... Se davvero mi vuoi bene... se vuoi bene al tuo fratellino, rivivisci... ritorna viva come prima!... Non ti dispiace a vedermi solo, abbandonato da tutti?... Se arrivano gli assassini, mi attaccheranno daccapo al ramo dell'albero... e allora morirò per sempre. Che vuoi che io faccia qui solo in questo mondo? Ora che ho perduto te e il mio babbo, chi mi darà da mangiare? Dove anderò a dormire la notte? Chi mi farà la giacchettina nuova? Oh! sarebbe meglio, cento volte meglio, che morissi anch'io! Sí, voglio morire! ih! ih! ih!...»
da: "Le avventure di Pinocchio" di C. Collodi
(proff. Galeotti e Vecchi)
lessico - pag.1
Dalla pagina "Testo"
rivivisci = rivivi, torna ad essere viva
anderò = andrò
Dalla pagina "Esercizi"
ostello = rifugio, riparo, albergo
sanza nocchiere = priva di timoniere, di pilota
donna di province = signora di terre (donna dal latino domina = signora, padrona, regina)
fella = ribelle. Questo è un termine che puoi trovare abbastanza di frequente nella Divina Commedia (come anche fellone), riferito ai malvagi, ai traditori, ai peccatori, ai perfidi.
sproni = speroni
predella = redini, briglie
tante chi stipa nove travaglie e pene quant' io viddi? = chi (se non tu stessa) ammassa (stipa) tante inaudite (nove) sofferenze (travaglie) e pene quante io ne vidi?
sì = così tanto, a tal punto
ne scipa = ci sciupa, ci strazia, ci tormenta
(proff. Galeotti e Vecchi)
guida - pag.1
Nelle pagine "Testo" della sezione INTERIEZIONE trovi alcuni brani presi da uno dei romanzi di letteratura per ragazzi più famosi al mondo: "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi, pseudonimo di Carlo Lorenzini
Sulla lingua
- cerca le espressioni tipiche del toscano che trovi nel romanzo e confrontale con quelle di altri dialetti o dell'italiano (babbo invece di papà)
- cerca le parole (nomi, verbi, aggettivi) o le espressioni e i modi di dire che non sono più usati o che lo sono poco, perché caduti in disuso e a volte usciti addirittura dal vocabolario corrente, per dare spazio ad espressioni più nuove
- trova i modi di dire, tutt'ora in uso, nati dal romanzo (es.: quelli mi sembrano il gatto e la volpe per indicare un duo di imbroglioni)
- un altro grande scrittore italiano quasi contemporaneo a Collodi ha usato il toscano per scrivere il suo romanzo e ha definito il lavoro di revisione linguistica del proprio libro "Risciacquo dei panni in Arno". Sai di quale autore si tratta e di quale opera?
Sulla struttura
- Pinocchio è considerato una storia fantastica, una storia umoristica, ma anche una favola; trova gli elementi caratteristici di ciascun tipo di testo e confrontali
- puoi cercare il significato pedagogico del libro, ossia capire quale insegnamento morale voleva trasmettere l'autore quando lo ha pubblicato nel lontano 1881 (in volume nel 1883)
- puoi discutere con i tuoi compagni sulla validità attuale della morale contenuta nel libro
Sul contenuto
Pinocchio è la storia di un percorso di crescita del protagonista, da burattino a bambino, una sorta di romanzo di formazione
- puoi discutere coi tuoi compagni della difficoltà del crescere
- puoi confrontare questo libro con altri romanzi di formazione via via più moderni come "Il giovane Holden" (J. D. Salinger, 1951) o "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" (Enrico Brizzi, 1994)
(proff. Galeotti e Vecchi)
teoria - pag.1
In base alla loro forma, puoi suddividere le interiezioni in:
proprie o primarie, se hanno solo la funzione di interiezione (ah!, eh!, oh!, boh!, ahimè! uffa!)
(proff. Galeotti e Vecchi)
esercizi - pag.1
ESERCIZIO 1
Inventa almeno dieci frasi con delle interiezioni proprie.
Puoi corredare le frasi di disegni.
(proff. Galeotti e Vecchi)
esercizi - pag.2
ESERCIZIO 2
Leggi i versi del Sommo Poeta e ricerca le interiezioni proprie, poi discuti con i tuoi compagni e l'insegnante, confrontando il diverso uso che ne fanno Dante e Collodi:
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
(Purg., VI, 76-78)
Ahi gente che dovresti esser devota,
e lasciar seder Cesare in la sella,
se bene intendi ciò che Dio ti nota,
guarda come esta fiera è fatta fella
per non esser corretta da li sproni,
poi che ponesti mano a la predella.
(Purg., VI, 91-96)
Ahi giustizia di Dio! tante chi stipa
nove travaglie e pene quant'io viddi?
e perché nostra colpa sì ne scipa?
(Purg., VII, 19-21)
(proff. Galeotti e Vecchi)